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"Non si tratta di illustrazione di emozioni altrui, ma sono emozioni mie, nate in me da Leopardi, diventate mie con la conoscenza. Perché quando conosci Leopardi te lo senti al fianco quando cammini per i prati, quando vai al mare. Con la fotografia ridai fiato e vita a tutto quello che ha saputo darti e dirti, a secoli di distanza, con altre speranze"
Le parole del grande fotografo senigallese Mario Giacomelli (intervistato da Giovanna Calvenzi, nel dicembre 1987, dal libro: "A Silvia. L'infinito"), sono quanto di meglio potessi trovare sul rapporto tra fotografia e poesia. Tra fotografo e autore. Tra immagine e parola.
Un incontro tra linguaggi diversi, a volte paralleli a volte confluenti. In un continuo interscambio.
Gli Itinerari Culturali e dintorni. Già dagli anni settanta si diceva che una foto vale mille parole. E' vero, ma io ho sempre aggiunto che però bisogna pronunciarle, leggerle e spiegarle tutte quelle parole! Ci vuole del tempo. Una fotografia non la si guarda mai abbastanza, riserva sempre delle sorprese, rivela dei particolari trascurati, suscita emozioni diverse. Anche un luogo vale mille parole, mille aggettivi, mille definizioni. Un luogo, un territorio inteso non solo come paesaggio, ma come contenitore di storie, di culture umane e materiali, di espressività artistica. Quel luogo è un mondo dentro il quale non ci entriamo mai abbastanza. Un mondo che tante volte affrontiamo in modo superficiale. Per raccogliere molte, non tutte, le suggestioni di un luogo, nei secoli, ci hanno pensato gli esseri umani, in particolare quelli considerati dalla comunità sociale "gli autori" (registi, scrittori, musicisti, artisti, architetti, ecc.), regalando a quei luoghi opere, quadri, parole, note, progetti. Gli Itinerari Culturali tracciati da "autori" ci aiutano a capire, a vivere a interagire con un luogo e uno spazio in modo emozionale e creativo. Gli Itinerari Culturali sono un modo per affrontare il turismo in modo più colto, interdisciplinare. Visitare un luogo, una città, attraverso gli occhi di un autore. Gli Itinerari Culturali contengono spunti di storia, di geografia, di conoscenze scientifiche, di poesia, di letteratura, e, perchè no, di gastronomia: Hemingway che descrive il vino Valpolicella, la grande cultura gastronomica di Pepe Carvalho il detective di Montalban, Bassani e l'albana doc del Bosco Eliceo, il culatello di Giuseppe Verdi, e chissà quanti altri "prelibati" riferimenti colti. A volte gli Itinerari Culturali sono ingombranti, tendono a "condizionare" il giudizio e la percezione di un luogo. Ma è un "dolce rischio", è una sfida piacevole.
I testi contenuti in questa sezione, sono stati scritti per conto di tanti "compagni di strada", di tanti "clienti" o "committenti", a volte sono diventati Itinerari Culturali, a volte solo racconti di sensazioni, o testimonianze di incontri. Sono stati e sono tuttora tanti, eccone di seguito qualcuno. I "Paesaggi d'autore in Emilia-Romagna"; l'Istituto per i Beni Artistici Culturali e Naturali della regione Emilia-Romagna; l'Università di Ferrara; la Fondazione Bassani di Codigoro; la Scuola di Cinema di Bobbio; la Casadei Sonora; la Fondazione "Com'è Profondo il mare delle Isole Tremiti"; il "Centro di documentazione Giorgio Morandi"; il "Centro naives di Luzzara"; l'Archivio Fotografico Alinari; il Centro Etnografico del Comune di Ferrara; il Centro Cinematografico La Luna nel Pozzo, il Touring Club Italiano; l'Istituto del Poligrafico dello Stato; il Museo della Sanità di Bologna; la Cineteca di Bologna; la Cineteca del Friuli; la Film Commission Emilia-Romagna; la Fondazione Tito Balestra di Longiano; il Comitato per le Celebrazioni del Centenario della nascita di Mario Soldati; Casa Frabboni di San Pietro in Casale, Azienda Usl di Bologna, Casa Museo Remo Brindisi di Comacchio.
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