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Bruno Munari fotografato da Andrea Samaritani nel suo studio milanese nel 1995
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C:\ Arte \ Andrea Samaritani
Fotografie dall'archivio digitale di Meridiana Immagini
pubblicato nel depliant della mostra al Museo Bargellini di Pieve di Cento, Bologna, settembre 2000
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C:\Arte\Andrea Samaritani. Fotografie dall'archivio digitale di Meridiana Immagini
Questa mostra è dedicata al computer, nostro futuro compagno di viaggio. La camera oscura del 2000. Il mio mestiere di fotografo, è iniziato negli anni ottanta in camera oscura, per stampare le fotografie in bianco e nero. A dire il vero in nove camere oscure. La prima nella soffitta della nonna Lina, dove non arrivava l'acqua corrente e gliela dovevo portare su con un tubo di 15 metri. Poi nel sottoscala di Baffio, in parrocchia a San Biagio, nel laboratorio di Luca, nel garage della zia Elva, nella sede di "Fotografia e Territorio", nella redazione de "La Nuova Ferrara", nel negozio di Giuliano. Fino all'ultima, la più bella e attrezzata, con le pareti dipinte di rosa e azzurro. Alla fine degli anni ottanta le stampe in bianco e nero cominciano ad essere difficili da vendere, da archiviare, le agenzie fotografiche le svendono ai quotidiani e basta: non conviene più. All'inizio degli anni novanta converto la mia produzione fotografica sull'uso massiccio del colore, in diapositiva. Le foto sono belle, piene di colori, stampate sulle riviste e sui libri rendono benissimo. Ma non sono più le mie foto, quelle che uscivano per magia da intrugli chimici, mescolati in precarie, malsane, sempre troppo calde o troppo fredde camere oscure. Laboratori malefici, per questo affascinanti e unici. Le fotografie a colori non riescono ad occupare il mio immaginario di autore, inesorabilmente ingombrato da quelle poche decine di scatti in bianco e nero, realizzati dieci anni prima. Le diapositive si sparpagliano tra le redazioni, tra le varie agenzie di distribuzione: sono figlie che si perdono, che si dimenticano. Storie difficili da ricostruire. Così per anni non sono più riuscito a raccogliere le mie fotografie in mostre tematiche. Il nuovo millennio, invece, inverte la rotta. Con il computer, con la possibilità di acquisire e archiviare ad un buon livello qualitativo le fotografie, una volta per tutte, memorizzate su Cd Rom definitivi, e consultabili con un programma di archiviazione sofisticato, tornano tutte a casa. Torna il bianco e nero, stampato direttamente dal computer, tornano le foto dimenticate, arriva la possibilità di elaborare le immagini e di "arricchirle" anche in un percorso inverso: dal colore al bianco e nero! Questa mostra, che poi diventerà anche un libro, segna dunque il passaggio epocale della mia produzione, e di tanti altri colleghi, da chimica a elettronica, dalla grana ai pixel, dalla pellicola al cd-rom. Dal vecchio al nuovo. Un nuovo che ha sempre più bisogno del vecchio, della memoria e della storia. Delle storie che ritornano. Andrea Samaritani, agosto 2000
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