Robbi e Lello. Appunti del fotografo
(dal libro Radio Fm 1976-2006 Trent'anni di libertà d'antenna, Minerva Edizioni, Bologna 2006)
Robbi e Lello sono le voci delle sere di questa estate. Tutte le sere le mie ore sono scandite dalle loro dediche. Le dediche e richieste degli ascoltatori di Radio Città di Cento. Dediche e richieste, cosa c'è di meglio per agganciare le ragazze? 1978.
Voglio essere anch'io come Robbi e Lello, e magari anche come Massimino Riva o Vasco Rossi di Punto Radio. Mi sdraio sul letto, dopo ogni pranzo della mamma e ascolto il programma Sound on Sound di Punto Radio. Dediche e richieste anche lì. Ma allora si fa così a conoscere le ragazze? 1978.
Trasmetto anch'io. Il mixer è tutto bagnato, non riesco a trattenere l'emozione. I dischi sono i miei, le dediche quasi tutte vere, qualcuna ce la inventiamo. Non siamo così bravi come Robbi e Lello. Ci telefonano tre ragazze di Bologna. Le andiamo a trovare con il motorino Ciao. A noi sembra una bella serata. Invece le ragazze di Bologna non vogliono più nessuna dedica. Non ci chiamano più. 1978.
Robbi e Lello sono amici di quel dj di quell'altra radio di Ferrara che ascolto sotto l'ombrellone in spiaggia ai lidi ferraresi, Radio Nuova. Parla spedito. Lui sì che ci sa fare con le ragazze! 1979.
Robbi e Lello sono un ricordo. Un bel ricordo. La radio non l'ascolto più. Mi faccio registrare delle cassette Basf da Baffio. Musica impegnata, per giornate impegnate. A ventanni le ragazze si conquistano con l'impegno politico. 1982.
Lattemiele, Radio Italia solo musica italiana, Gammaradio... dipende dove sono. La radio in camera oscura è sempre accesa. Non ci sono più trasmissioni con dediche e richieste. Ma allora come faccio a conoscere delle ragazze? 1985.
Ho trentanni, di musica ne ho ascoltata a pacchi, ho voglia di una radio mia, vicina, che mi faccia passare delle belle giornate, allegre ma senza dimenticare l'impegno e le cose serie. Non me ne frega più niente delle ragazze. Vabbè intendo dire conoscerle attraverso una dedica... Dalla nebbia della bassa mi arrivano le voci di MondoRadio. E' una radio ok! Mescola rock e politica: la radio giusta al momento giusto! 1992.
Non si prende sempre. Anzi quasi mai. Trasmette solo nelle zone vicino a Reggio Emilia. Mondoradio qui da noi si sente a malapena. Quando la sento vuol dire che sono a casa, o che ci sto per arrivare. Oggi si chiama K Rock. E' una radio sanguigna. Anche il Liga ci ha avuto a che fare. Anche Pier Tondelli ne ha parlato in uno dei suoi frizzanti libri. E' la radio di provincia che è riuscita a sopravvivere alle regole ferree del mercato pubblicitario. Chissà... l'ascoltano anche le ragazze? 1998.
Roberto mi propone di fare un libro sulle radio. Bella idea! Dai che lo facciamo! Da dove parto? Dalla mia radio! Ne parlo con Carlo, poi telefono al Gando. Lunedì sera, con Tiziana, siamo negli studi di K Rock. C'è Bruno, faccia da indiano padano, faccia da quello che se ne intende di musica e locali, faccia di quello che mi ricorda il personaggio di un bellissimo libro che ho appena letto sulla Fonderia Italghisa, famosa discoteca nel reggiano, scritto da Giuseppe Caliceti. Lo studio è molto tecnologico, macinano note, battute, pubblicità tutte in chiave emiliana, con i piedi a Scandiano ma il cuore e i sogni in America e in tante altre parti del mondo. Lambrusco e popcorn. Ma di ragazze neanche l'ombra. 2005.
In giro per l'Italia, le vedo tutte, o perlomeno vedo le radio migliori. Le più importanti. Quelle che fanno più numeri. Fotografo i conduttori più famosi, e molte conduttrici. Ma anche le segretarie non sono male. Volendo ci sono anche Platinette, Vladimir Luxuria e il Conte Galè. Ogni radio è piena di personaggi, è una vetrina di stili universali, di gusti internazionali, di storie metropolitane. Le grandi radio sono delle finestre sul mondo. A volte penso che sia il modo migliore per guardare il mondo e per parlare al mondo.
Tutti i dj famosi di oggi hanno iniziato come Robbi e Lello.
Andrea Samaritani, gennaio 2006.
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