CENTO DOPO IL TERREMOTO ON INSTAGRAMSguardi in liberta' nello stile InstagramFotografie di Andrea Samaritani - Meridiana ImmaginiUna citta' raffigurata espressamente e volutamente in tutta la sua tristezza. Ho cercato la claustrofobia degli spazi aperti che sono diventati chiusi. Delle vie che non portano piu' a nessun ufficio, a nessun negozio. Attivita' commerciali delocalizzate. Campanili spuntati. Antichi muri ridisegnati da crepe imbizzarrite e incontrollabili. Segni e ferite che non si rimarginano. Una ricerca abbozzata, aperta. Una storia virata in grigio. Specchi per esorcizzare la paura. Una grande invisibile gabbia ha chiuso la citta' nella sua inerzia. Scosse che hanno inclinato le certezze. La voce del terremoto che si e' levata alta sopra tutto, offuscando le note dolci delle chiacchere di paese, delle frasi in dialetto, degli scherzi che nessuno ha piu' voglia di fare. Cartelli stanchi, bagnati, afflosciati e sbiaditi che annunciano divieti e cambi di corsia. Erba che cresce incontenibile negli spazi dimenticati, che solo due anni fa erano il palcoscenico della vita. La nebbia, l'umidita', la neve, il paciugo, il freddo, le alluvioni, concetti reali, che si affacciano in queste immagini, che beffardi e ingombranti occupano posto nel grande silenzio dopo il grande tuono del terremoto.
Appunti visivi che speriamo diventino presto solo un ricordo.
Riferimenti: Meridiana Immagini
Paolo Righi 335.6489429
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