BOLOGNA - IL COMPIANTO DI NICCOLO' DELL'ARCAFotografie di Andrea Samaritani - Meridiana ImmaginiIl Compianto sul Cristo morto e' un gruppo scultoreo di sette figure in terracotta, capolavoro di Niccolo' dell'Arca, conservato nella chiesa di Santa Maria della Vita a Bologna, di proprieta' dell'Azienda USL di Bologna, all'interno del Museo diretto da Graziano Campanini. Il complesso e' inserito nel circuito di Genus Bononiae.
L'anno di realizzazione dell'opera e l'identita' di chi la commissiono' sono avvolti nel mistero, cosi' come l'esatta disposizione delle statue. Le ipotesi di datazione piu' accreditate oscillano tra il 1463 e il 1490.
Il gruppo venne ospitato a lungo nella Pinacoteca nazionale di Bologna e dagli anni novanta del XX secolo e' tornata nella sua collocazione originale nella chiesa bolognese, prima in una saletta dell'ex-convento, poi nella prima cappella a destra dell'altare.
Si tratta di un'opera composta da sette figure a grandezza naturale in terracotta con tracce di policromia. Al centro sta il Cristo morto, disteso con la testa reclinata su un cuscino. Attorno si dispongono le altre figure, tra le quali spiccano le due Marie straziate dal dolore con le vesti gonfiate dal vento. Piu' composte sono le altre figure, anche se i loro volti mostrano una dolorosa partecipazione. Si riconoscono poi la Madonna, con le mani giunte, e un'altra donna che stringe le cosce in un gesto di rammarico, mentre san Giovanni e' rappresentato in un silenzioso pianto, con un palmo che regge il mento. Staccata dagli altri e' una figura inginocchiata in abiti rinascimentali, generalmente collocata a sinistra, che rappresenta Nicodemo e che guarda verso l'osservatore.
La drammaticita' e il pathos di alcune di queste figure non hanno pari nella cultura italiana dell'epoca, almeno nelle opere pervenuteci, ed ha posto l'interrogativo delle fonti alle quali Niccolo' attinse: sicuramente la scultura della Borgogna, poi l'Umanesimo gotico d'oltralpe e le novita' drammatiche dell'ultimo Donatello.
Pare, pero', che il referente piu' immediato fossero le pitture perdute del ferrarese Ercole de' Roberti, eseguite nella Cappella Garganelli della cattedrale di San Pietro di Bologna.
Riferimenti: Meridiana Immagini
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